L’Unione Carmelitana Teresiana nata in seno alla grande famiglia del Carmelo per opera del P. Luigi Polli dell’Immacolata O.C.D., è un Istituto secolare femminile che vive la sua esperienza ecclesiale a norma della legislazione della Chiesa sugli Istituti secolari. Essa accoglie, in un vincolo stabile, persone chiamate a vivere nel mondo una vocazione di perfezione evangelica, di animazione spirituale delle realtà temporali e di cooperazione con i sacerdoti di Cristo.
Gli elementi che definiscono il carisma dell’Istituto e qualificano la vocazione dei suoi membri, sono i seguenti:
Piena consacrazione a Cristo e alla sua Chiesa nelle realtà temporali, espressa mediante i voti di castità, povertà ed obbedienza.
Condivisione vitale e operosa irradiazione dello spirito del Carmelo Teresiano che, guidando le sorelle all’intima amicizia con Dio, le invia ai fratelli quali testimoni del suo amore e apostole di contemplazione.
Cooperazione con i sacerdoti e con i carmelitani in particolare, per la santificazione e l’opera apostolica dei quali, ognuna offre il sostegno spirituale e, nella misura del possibile, la collaborazione attiva.
La secolarità
Gli Istituti secolari sono una forma di vita nuova nella Chiesa. La novità è questa: si può vivere una consacrazione piena e totale a Dio e ai fratelli, con i tre voti tradizionali (castità, povertà e obbedienza), pur rimanendo del tutto inseriti nella società e senza alcun segno distintivo, all’infuori della fede e dell’amore.
La “secolarità” di queste forme di consacrazione indica l’inserimento pieno nella società. Non semplicemente come condivisione di una professione o di un modo di vivere, ma come il “luogo” proprio in cui portare la propria responsabilità cristiana. Uno stare nel mondo per plasmare, dall’interno, le realtà quotidiane e permearle di spirito evangelico.
I membri di un Istituto secolare si dedicano alle stesse occupazioni dei loro contemporanei, ma con la consapevolezza e la gioia di consacrare tutta la loro esistenza per il loro bene. “Non tanto per affermare l’intrinseca validità delle cose umane in se stesse, ma per orientarle esplicitamente secondo le beatitudini evangeliche” (Paolo VI).
La consacrazione
Viviamo una vera e propria consacrazione secondo i consigli evangelici, ma senza che essa sia “visibile”. Facciamo voto di povertà, castità e obbedienza, mettendosi pienamente alla sequela di Cristo che visse questi valori in maniera irripetibile nella realtà concreta della bottega di Nazaret e sulle strade della Palestina.
Parlando ai responsabili Generali degli Istituti secolari, il 20 settembre 1972, Paolo VI descriveva così, i voti da vivere nella condizione secolare: “La vostra povertà dice al mondo che si può vivere tra i beni temporali e si può usare dei mezzi della civiltà e del progresso, senza farsi schiavi di nessuno di essi; la vostra castità dice al mondo che si può amare con il disinteresse e l’inesauribilità che attinge al cuore di Dio, e ci si può dedicare gioiosamente a tutti senza legarsi a nessuno, avendo cura soprattutto dei più abbandonati; la vostra obbedienza dice al mondo che si può essere felici senza fermarsi in una comoda scelta personale, ma restando pienamente disponibili alla volontà di Dio, come appare dalla vita quotidiana, dai segni dei tempi e dalle esigenze di salvezza del mondo di oggi”.
Il Carmelo Teresiano
La “famiglia carmelitana” affonda le sue radici lontano nel tempo e deve il suo nome al luogo di origine, il monte Carmelo in Israele. È unico Ordine religioso nato in Terra Santa, sul monte di sant’Elia Profeta, dedicato alla Vergine del Carmelo. Furono queste due figure, quella del profeta e quella di Maria SS. A suggerire la vocazione ai primi carmelitani. Il Profeta indica loro la ricerca continua di Dio e il desiderio di insegnare agli uomini a guardare verso l’alto. Dalla Vergine, apprendono la disponibilità all’ascolto di ogni parola di Dio e la spiritualità interiore di Nazareth. La loro è una vocazione altamente contemplativa, ma, come quella del profeta Elia e quella della Vergine di Nazareth, profondamente incarnata.
I nostri santi patroni
S. Teresa di Gesù, O.C.D.
[1515 - 1582]
S. Giovanni della Croce, O.C.D.
[1542 - 1591]
Nato nel XII secolo, l’Ordine Carmelitano, si estese rapidamente in tutta Europa. Dopo un periodo di decadenza durante il Rinascimento, nel XVI secolo recuperò nuovo vigore con santa Teresa d’Avila e san Giovanni della Croce.
Nel 1562, santa Teresa dà origine ad una forma di vita femminile totalmente contemplativa, ma con uno spirito apostolico travolgente. Vuole che le sue monache si offrano e preghino per il mondo che brucia e sostengano l’opera degli apostoli e dei missionari che combattono in prima linea. Nascono così, in Spagna, le Monache Carmelitane Teresiane, oggi presenti in tutto il mondo in più di settecento monasteri.
Per opera della stessa Santa e di san Giovanni della Croce nasce, poco dopo, anche la famiglia maschile dei Carmelitani Teresiani o “Scalzi”, che diventano apostoli e missionari essi stessi, fino nelle più lontane parti della terra. Sia le monache, dalle loro postazioni “sul monte”, che i religiosi sulla breccia, non hanno che uno scopo: cercare Dio nella preghiera e testimoniarlo a tutti come il loro Padre ed il loro Amico. Santa Teresa ha insegnato loro che la preghiera, altro non è che uno stare alla presenza di Dio, sapendo che Egli ci ama e vuole solo il nostro bene.